Leo e Laura

Ciao, siamo Leonardo e Laura...e la family è fatta da noi + i nostri figli: Pietro, Marco Samuele, Giacomo, Miriam, Sofia, Rebecca, Gemma...e dal cielo Giovanni, Agostino ed Isacco.

La Pace.

lunedì 11 novembre 2019

Pregiudizio


Non mi fido di chi continuamente taccia gli altri di pregiudizio, di chi è sempre pronto a sottolineare quanto è importante accettare,  accogliere,  farsi più piccoli degli altri,  di chi confonde l'esperienza e un vissuto realismo con il pessimismo o la polemica o la superiorità. Di solito sono queste persone quelle che più si sentono superiori,  che giudicano, che sono pronte a puntare il dito verso chi la pensa diversamente da loro, che pre- giudicano chi non gli corrisponde.

La fine del sentiero

Non avere più desiderio di vedere dove porta il sentiero, di scoprire cosa c'è dall'altra parte della collina, di solcare il mare scoprendo di poterlo dominare rispettandone la maestosità e la superiorità,  non poter più sperimentare che il mondo intorno a noi è si grande e vasto e arduo e mortale ma che la morte e la vastità può essere affrontata e qualche volta superata e sconfitta e che sempre davanti si apre un orizzonte nuovo e inaspettato, che si vinca o che si perda. Decidere di arrendersi alla paura di cambiare, pretendere di fermare ciò che è inarrestabile, negando che la vita è una moneta che si spende da sola, e che nostra responsabilità è spenderla bene, e che spenderla bene è trovare un senso e non accontentarsi mai fino a che non lo si è trovato, e questo senso mai cercarlo nell'uomo.
Decidere di rifiutare pervicacemente a Dio la possibilità di mostrarci la sua esistenza. Affermare la nostra proprietà su tutto, e prima fra tutto la nostra vita e la vita altrui. Negare al mondo una possibilità di salvezza.

Tutto questo e molto di più è decidere coscientemente di non fare figli di non aprirsi alla vita e non donare figli al mondo. Preferire l'illusione di una vita totalmente controllata, di un bozzolo fasullo in cui rinchiudersi fatto di proprie logiche e proprie idee indiscutibili. È essere morti camminando e parlando e ballando e lavorando e comprando. È decidere che la morte inevitabile è meglio della vita. È cieca e paralizzante paura della sofferenza, che comunque non mancherà mai, ma non sarà mai senza speranza se ci si apre alla vita. È atto di adesione alla volontà demoniaca di fare di sé un'altra creazione, a propria immagine e somiglianza: limitata paurosa senza speranza e corruttibile...una corsa a occhi chiusi verso il baratro.

Ma il futuro è figlio del passato e del presente: il presente dove vive la nostra volontà, la nostra razionalità e la nostra libertà ed il passato dove si è formato il nostro senso. Sta cedendo il presente ma ci ha tradito anche il passato, dove ci è stato venduto l'inganno di una vita senza sofferenza e senza morte,  quindi senza bisogno di resurrezione e senza prospettiva del cielo.

È difficile che uno schiavo possa immaginare una vita libera e si accontenta di sperare in un buon padrone o di sbarcare il lunario.

Chi salva la propria vita la perde, ma chi perde la propria vita per amore mio la ritroverà.