Non avere più desiderio di vedere dove porta il sentiero, di scoprire cosa c'è dall'altra parte della collina, di solcare il mare scoprendo di poterlo dominare rispettandone la maestosità e la superiorità, non poter più sperimentare che il mondo intorno a noi è si grande e vasto e arduo e mortale ma che la morte e la vastità può essere affrontata e qualche volta superata e sconfitta e che sempre davanti si apre un orizzonte nuovo e inaspettato, che si vinca o che si perda. Decidere di arrendersi alla paura di cambiare, pretendere di fermare ciò che è inarrestabile, negando che la vita è una moneta che si spende da sola, e che nostra responsabilità è spenderla bene, e che spenderla bene è trovare un senso e non accontentarsi mai fino a che non lo si è trovato, e questo senso mai cercarlo nell'uomo.
Decidere di rifiutare pervicacemente a Dio la possibilità di mostrarci la sua esistenza. Affermare la nostra proprietà su tutto, e prima fra tutto la nostra vita e la vita altrui. Negare al mondo una possibilità di salvezza.
Tutto questo e molto di più è decidere coscientemente di non fare figli di non aprirsi alla vita e non donare figli al mondo. Preferire l'illusione di una vita totalmente controllata, di un bozzolo fasullo in cui rinchiudersi fatto di proprie logiche e proprie idee indiscutibili. È essere morti camminando e parlando e ballando e lavorando e comprando. È decidere che la morte inevitabile è meglio della vita. È cieca e paralizzante paura della sofferenza, che comunque non mancherà mai, ma non sarà mai senza speranza se ci si apre alla vita. È atto di adesione alla volontà demoniaca di fare di sé un'altra creazione, a propria immagine e somiglianza: limitata paurosa senza speranza e corruttibile...una corsa a occhi chiusi verso il baratro.
Ma il futuro è figlio del passato e del presente: il presente dove vive la nostra volontà, la nostra razionalità e la nostra libertà ed il passato dove si è formato il nostro senso. Sta cedendo il presente ma ci ha tradito anche il passato, dove ci è stato venduto l'inganno di una vita senza sofferenza e senza morte, quindi senza bisogno di resurrezione e senza prospettiva del cielo.
È difficile che uno schiavo possa immaginare una vita libera e si accontenta di sperare in un buon padrone o di sbarcare il lunario.
Chi salva la propria vita la perde, ma chi perde la propria vita per amore mio la ritroverà.
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