Leo e Laura

Ciao, siamo Leonardo e Laura...e la family è fatta da noi + i nostri figli: Pietro, Marco Samuele, Giacomo, Miriam, Sofia, Rebecca, Gemma...e dal cielo Giovanni, Agostino ed Isacco.

La Pace.

sabato 8 dicembre 2018

Tempo...

Il tempo è breve,  ma soprattutto incognito.
Quanto ce ne resta ? Quanto me ne resta ?
Ho fatto un sogno: morivo improvvisamente,  soffocato. Non avevo paura solo due cose pensavo: perché non sto pregando...come faccio a prepararmi ? E...come saluto tutti ? Impossibile...sto morendo.
Meglio iniziare a prepararsi e a dire quel che c'è da dire...svuotare la memoria ogni giorno perché non si sa mai, a nessuno è dato sapere il tempo e l'ora.

giovedì 1 novembre 2018

Sermone della montagna...1

Ieri sera la lettura di una parte del sermone della montagna mi ha colpito in maniera diversa da tutte le innumerevoli volte in cui lo avevo precedentemente ascoltato.
Beati coloro che piangono, perché saranno consolati...sempre ho ricevuto questa parola come beati quelli che per qualche ingiustizia o torto o sofferenza, soffrono, perché il Signore li consolera'.
Non mi è mai tornata del tutto questa cosa perché se la storia la fa Dio, pensare poi che risolva qualcosa che lui ha causato, e che ha portato sofferenza, non mi tornava molto. Ma tant'è...così l'ho sempre ricevuta.
Ma ieri sera mi è arrivata una parola diversa: beato te che piangi sui tuoi peccati, per quello che sei, per la tua incapacità ad amare...e sarai consolato dalla misericordia di Dio. Beato te che desideri giustizia contro il peccato, il mondo ed il demonio, perché un giudice giusto giudica con misericordia te e la tua storia, ed i tuoi nemici, e la sua giustizia non tarderà ad arrivare, e ti sosterrà nella fragilità della tua concupiscenza.
Beati noi chiamati a ricevere questa parola, signore donaci lo zelo per portarla la mondo.

martedì 10 luglio 2018

Gesù ritrovato tra i dottori del tempio

Gesu ritrovato tra i dottori del tempio...quinto mistero della gioia.
Tutte le volte che medito questo mistero mi viene in mente quanto segue: Gesù si fa trovare, e ritrovare, nella Chiesa. In una crisi di fede, in un tempo di deserto, o da lontano, Gesù lo trovo nella Chiesa.

sabato 23 giugno 2018

Fate quello che Lui vi dirà...

Maria a Cana di Galilea dice ai servi: “fate quello che Lui vi dirà...”, perché era finito il vino e la festa non era più festa (e la vita non era più vita...perché su di noi e sugli sposi regnava la morte).
Alla celebrazione della Parola mercoledì scorso ho ricevuto questa parola: obbedite a Cristo, fai quello che Lui ti dirà.
Cosa mi dice Cristo in questo tempo ? Obbedisci a questo: Credi che Laura è la cosa migliore che potevo darti per la tua vita, credilo anche quando ti sembra sinceramente impossibile, e quando non lo credi chiedi a me di poterlo credere, anche per intercessione di Maria, tua madre.
Così l’acqua diventa vino, la tristezza festa e la morte vita.

venerdì 25 maggio 2018

Best interest...

A proposito dell'utile,  della volontà, del merito e del best interest.

Domenica in convivenza sentivo un fratello che si lamentava del fatto che la moglie lo disprezza, e sentendo questo mentre pensavo ad alfie Evans ed alla sua vicenda,  mi sono venute in mente le parole sopra riportate: utile,  volontà,  merito e best inte rest...non sono sicuro se ci incastrano veramente qualcosa le une con le altre in un ragionamento coerente,  ma è effettivamente quello che è accaduto.

Pensavo: la salvezza donata da Dio all'uomo tramite il sacrificio di Cristo è un atto gratuito, dove l'uomo non può vantare alcun merito. Questo è vero anche nel si di Maria, perché Dio prende l'iniziativa e quindi ha una intenzione di salvezza che si attua nella disponibilità di Maria ma che non parte da li.
Quindi, nella completa gratuità, non c'è merito umano e quindi non c'è volontà.
Questa cosa della completa gratuità mi è difficilissima da accettare: sempre penso che ci debba essere un qualcosa che posso portare a Dio, magari molto piccolo, per cui in qualche modo io possa meritare la salvezza. E invece no...la salvezza viene prima e dopo viene la mia risposta a questa azione di salvezza.
La prima volontà è di Dio, la mia, nel caso ci sia, viene per seconda.

Anche la creazione dell'uomo è gratis...Dio la compie, sapendo che crea l'uomo libero e quindi prima di conoscere la risposta dell'uomo alla sua opera.

In questa azione "originale" di Dio verso l'uomo, verso di me, esiste un "valore" che Dio da a me, alla mia vita e alla mia persona, che in qualche modo spinge Dio a questa azione di salvezza o a questo atto creativo.
Questo valore non può dipendere da quello che io faccio o decido o dal come mi comporto, dalla mia volontà, perché precede la mia volontà ed il mio merito. Oltre a questo, l'azione di Dio mi lascia libero, quindi nemmeno pone vincoli che indirizzino una risposta. Questo valore dipende dal fatto che io sono sua creatura. È semplicemente questo, è così che funziona e io, noi, possiamo accettare o rifiutare questa realtà, ma questo non la cambia.

Dietro al "valore" che Dio da all'uomo, non c'è un ritorno, una utilità,  per definizione stessa di Dio per cui niente e nessuno può aggiungere o togliere nulla, perché già tutto è presente. Da quello che ci ha rivelato Gesù del Padre, l'amore per la creatura è il "valore" che spinge Dio all'uomo; non il sentimento umano dell'amore ma un azione creatrice perenne che cerca il bene dell'altro,  il suo compimento, la sua realizzazione, che vuole riportare l'uomo alla sua origine di creatura in comunione con Dio. E che desidera relazione.
L'uomo trova sicuramente una utilità nella sua relazione con Dio, essendo questa il tramite per la sua salvezza, la sua felicità, il suo compimento. In questa relazione c'è sicuramente il mio, il nostro, "best interest"...anzi, c'è il mio "interest" intero, essendo questa l'unica azione che vuole salvare completamente ogni aspetto della mia esistenza. E se sono salvato acquisisco una dignità perché ho un valore per qualcuno,  almeno per uno: per colui che mi salva.

Oltre a questo c'è il prossimo, la relazione con il fratello: ama il prossimo tuo come te stesso...amate i vostri nemici...fate del bene a chi vi odia.

Io trovo tutto questo molto vicino alla realtà quotidiana del pulire la cucina subendo l'ingratitudine perché ci si aspettava che avresti dovuto sistemare altre cose (ad esempio le scatole sugli armadi...) o al sentirsi rimproverare per il disordine  quando si è faticosamente riusciti a mettere insieme una cena con sette figli a seguito, oppure sperimentare il desiderio di fuggire dalla moglie o dal marito, sapendo che ti è diventato completamente alieno, che desidereresti altro, e ogni giorno restare lì, pensando che solo l'inerzia o il timore di ferire i figli irreparabilmente tiene in piedi il tuo matrimonio.
Lì dove l'utilità scarseggia, la volontà vacilla, si apre la strada della gratuità e quindi dell'amore gratuito, sperimentato e donato. Insomma si fa presente Dio e la Sua immagine in noi. Quindi siamo già nel nostro Best Interest pieno...l'unico, direi, per cui esistiamo.

Ora...cosa c'entra tutto questo con la vicenda di questo bambino, Alfie Evans, e della sua famiglia ?
La legge inglese ha giudicato che il best interest di Alfie era morire, ritenendo che la sua condizione gli procurasse sofferenze non sopportabili e senza speranza e che facesse venire meno la sua dignita di persona. Coerentemente con questi principi,  lo ha ucciso.
Sulla sofferenza non saprei che dire: se veramente era sofferente credo avrebbero dovuto dargli dei farmaci che in realtà sembra non stesse assumendo.
In merito alla sua dignità, questa però è in relazione a qualcosa o qualcuno.
Alfie era (è ) amato immeritatamente e involontariamente come tutti noi, quindi, per qualcuno, Dio ed i suoi genitori in primis,  era molto degno.
L'idea che Alfie avesse della dignità del suo stato, di se stesso in quello stato, non poteva più chiederglielo nessuno, e lui non aveva mai espresso qualcosa in merito. Immagino quanto segue: se sei malato, e quella è la tua condizione in quel momento della vita, alla domanda: "ti senti indegno per il tuo stato ?", la risposta credo difficilmente sia "Si".
Se la dignità poi la si valuta in confronto allo standard di vita medio di una persona dell'età e della nazionalità di Alfiea, allora mi vien da pensare che di persone indegne al mondo ce ne stanno a centinaia di milioni...ma andateglielo a dire e vediamo che ne pensano, loro e anche tutti quelli che hanno giudicato Alfie indegno di vivere.
C'è un altro punto: la nostra dignità non può dipendere da un'utilità, non puo essere utilitaristica...altrimenti ci sarà sempre modo di provare che qualcuno, chiunque sia, è indegno, non porta la dignità dell'essere umano, e di conseguenza a lui non si applica l'appartenenza a tale categoria (e quindi si puo trattare come un animale o come una cosa). La dignità non puo essere legata ad un attributo della persona, ma alla persona stessa.

Per concludere, penso che il best interest di Alfie fosse il solito di tutte le persone: vivere una condizione di scarca utilità e volontà, amando e facendosi amare, e quindi facendo presente l'Immagine di Dio nella storia, incarnando il Figlio. Questa condizione Alfie la viveva pienamente, avendo anche portato tanti, con la sua storia e quindi con la sua inutilità e in-volontà, ad avvicinarsi a Dio, alla preghiera e facendo aprire gli occhi sui rischi di uno stato etico (a modo suo), che in nome della difesa dei diritti positivi puo privare le persone della libertà e della vita.

A Dio Alfie (semmai io un giorno riesca ad entrare nel cielo...)

martedì 17 aprile 2018

Kenosis

Una riflessione interessante che ho sentito all'annuncio di Pasqua di quest'anno, circa la discesa di Gesù, la Kenosis, l'umiliazione del Figlio di Dio, trattato come un peccatore, che prende su di se il peccato, l'effetto del peccato dell'uomo, pur non essendo egli stesso peccatore.

Il peccato è fondamentalmente un atto contro Dio, di separazione da Dio, di affermazione della divinità (fasulla) della creatura contro la divinità (vera) di Dio. Un atto di negazione del Dio vero, per l'affermazione di un falso dio sostitutivo.

L'effetto del peccato è la separazione da Dio, la separazione tra Dio e la creatura, insanabile da parte della creatura per effetto della divinità di Dio.

Ho pensato questo (forse un pensiero non teologicamente corretto...): Gesù ha preso su di sè l'effetto del peccato, cioè la separazione da Dio, ma essendo Gesù Figlio di Dio, e lui Dio stesso, penso questo abbia voluto dire subire una frattura nella propria natura, una divisione dell'essere ed una divisione dal Padre, da colui con cui Gesù ha vissuto in comunione tutta la vita, come una cosa sola (come dice il vangelo di Giovanni).

Questa idea mi faceva pensare alla preghiera nell'orto degli ulivi, a quell'angoscia che Gesù prova, forse per questa frattura e la conseguente assoluta solitudine, in cui per la prima volta vive, nel momento in cui accetta la volontà del Padre (non la mia ma la tua volontà).

Mi faceva anche pensare alla preghiera del salmo 21 sulla croce, mio Dio mio Dio perchè mi hai abbandonato...come un atto di volontà simile a quello che accade nella notte oscura della fede di molti santi...Tu mi ha risposto, annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea...i poveri mangeranno e saranno saziati...e io vivrò per lui, lo servirà la mia discendenza..al popolo che nascerà diranno: ecco l'opera del Signore!

lunedì 19 marzo 2018

I nomi dei nostri figli

Gesù prese con se Pietro, Giovanni e Giacomo...Gesù disse a Pietro...Dal Vangelo secondo Marco...Maria conservava tutte queste cose nel suo cuore...

Che i figli possano riconoscersi, quando viene annunciata la Parola, come persone dentro la storia della salveza, cercate per nome dal Signore.

venerdì 9 febbraio 2018

Uno di voi mi tradirà...

Nell'ultima cena, Gesù profetizza ai discepoli che uno di loro lo tradirà. Questo qualcuno si rileverà essere Giuda.

In realtà, ad essere ottimisti, a tradirlo sono almeno due, Giuda e Pietro. A non essere ottimisti, a tradire Gesù sono in 11, perchè solo Giovanni resterà sotto la croce con Maria.

Gesù ha sbagliato i conti ? oppure tradire Gesù non è venderlo, rinnegarlo, abbandonarlo...ma rifiutare che Lui possa salvarci, la possibilità che Lui sia maggiore e più forte del nostro peccato e del nostro io, che il Suo amore possa veramente amarci gratuitamente, noi che siamo solo peccato, come dice San Paolo.

Solo Giuda è il traditore...tra tutti solo lui sembra non credere davvero che Gesù è il Salvatore...uno che salva al di là di tutto.

Maria prega per noi nell'ora della nostra morte, che possiamo lasciarci andare al Tuo Figlio Gesù.