Oggi mentre facevo il rosario, meditando il quarto mistero della luce, la trasfigurazione, pensavo che non mi è mai tornato molto il perché Gesù faccia questa cosa.
Perché porta con sé solo Pietro Giacomo e Giovanni ? Perché si trasfigura davanti a loro ? Perché Elia e Mose' ?
Ho chiesto al Signore se mi aiutava a capire e ho avuto questa idea...chissà se è buona.
Nella trasfigurazione si compone una scena dove si risolve tutta la storia della salvezza: ci sono Mose', Elia, Pietro, Giacomo e Giovanni e Gesù trasfigurato tra loro.
Mose' ed Elia, la legge ed i profeti, perchè tutto, legge e profezie, parlavano di Cristo, lo annunciavano, perchè la storia della salvezza E' Cristo. Mosè ed Elia come inizio di una storia che poi si realizzerà in Pietro e Giovanni per opera dello Spirito Santo, perchè in loro si compiranno la legge ed i profeti.
Mosè ha ricevuto la vecchia alleanza, Pietro riceverà la nuova, nel sangue di Cristo risorto. Mosè, guida del popolo eletto nella Pasqua di Israele, nell'uscita dall'Egitto, Pietro, capo e guida del nuovo popolo, raccolto dal Figlio per volere del Padre, il popolo di coloro che saranno fatti figli per fede, che passerà attraverso la Pasqua della salvezza, dalla morte alla vita, che Cristo compie per ciascun uomo che desidera la salvezza. Mosè, che ha ricevuto la legge del Sinai, che non poteva compiere, Pietro, che ha ricevuto la nuova legge, l'uomo delle beatitudini, che Cristo puo compiere per lui.
Mosè, attraverso cui un popolo di schiavi è fatto popolo libero, con una terra, e Pietro, che sarà il fondamento della Chiesa, questa opera dello spirito effuso da Gesù, il Dio vivente in noi, la Chiesa che sorge dal fianco di Cristo crofisso, il popolo che concretizza e realizza nella storia la salvezza.
Elia è il profeta e Giovanni sarà il nuovo ed ultimo profeta del ritorno glorioso di Cristo nella storia. I profeti annunciarono la venuta del figlio dell'uomo, Giovanni ne annuncerà il ritorno, ora che il Figlio dell'uomo è presente e mostra nella trasfigurazione la gloria della resurrezione, lo strumento con cui compirà la salvezza e governerà il mondo e la storia. Elia è il profeta che tornerà il giorno della venuta del Messia...ed è lì accanto a Gesù, a mostrare che Lui è il Messia. Giovanni annuncerà che il Messia era figlio di Dio, era Dio lui stesso, venuto a preparare un posto presso il Padre a chiunque creda in lui, e tornerà un giorno, per portarci con Lui.
Passato e futuro, storia e profezia, il tempo e lo spazio che cadono, la storia che si spiega e si compie, con al centro Cristo trasfigurato, glorioso, che preannuncia la risurrezione che compirà e darà senso ad ogni cosa.
Per questo, credo, Gesù porta questi discepoli sul monte, per questo essi vogliono restare li, perché la loro storia assume un senso, vedono, o intuiscono, ciò che sarà, ciò che è stato e che è, perchè il tempo cade alla presenza di Dio.
Solo a Giacomo non sono riuscito a trovare un posto...non ho una spiegazione certa: Giacomo sarà il primo apostolo martire (anche se non il primo martire), il primo che, chiamato da Gesù, darà la vita per lui. Forse questa è la chiave: la trasfigurazione continuerà in chi darà la vita per Cristo, facendo presente il compimento della legge antica e nuova, il dono della vecchia e nuova alleanza, e che la storia della salvezza è compiuta, anzi, che la salvezza è presente lì, dove si da la vita.
Leo e Laura
Ciao, siamo Leonardo e Laura...e la family è fatta da noi + i nostri figli: Pietro, Marco Samuele, Giacomo, Miriam, Sofia, Rebecca, Gemma...e dal cielo Giovanni, Agostino ed Isacco.
La Pace.
sabato 7 dicembre 2019
lunedì 11 novembre 2019
Pregiudizio
Non mi fido di chi continuamente taccia gli altri di pregiudizio, di chi è sempre pronto a sottolineare quanto è importante accettare, accogliere, farsi più piccoli degli altri, di chi confonde l'esperienza e un vissuto realismo con il pessimismo o la polemica o la superiorità. Di solito sono queste persone quelle che più si sentono superiori, che giudicano, che sono pronte a puntare il dito verso chi la pensa diversamente da loro, che pre- giudicano chi non gli corrisponde.
La fine del sentiero
Non avere più desiderio di vedere dove porta il sentiero, di scoprire cosa c'è dall'altra parte della collina, di solcare il mare scoprendo di poterlo dominare rispettandone la maestosità e la superiorità, non poter più sperimentare che il mondo intorno a noi è si grande e vasto e arduo e mortale ma che la morte e la vastità può essere affrontata e qualche volta superata e sconfitta e che sempre davanti si apre un orizzonte nuovo e inaspettato, che si vinca o che si perda. Decidere di arrendersi alla paura di cambiare, pretendere di fermare ciò che è inarrestabile, negando che la vita è una moneta che si spende da sola, e che nostra responsabilità è spenderla bene, e che spenderla bene è trovare un senso e non accontentarsi mai fino a che non lo si è trovato, e questo senso mai cercarlo nell'uomo.
Decidere di rifiutare pervicacemente a Dio la possibilità di mostrarci la sua esistenza. Affermare la nostra proprietà su tutto, e prima fra tutto la nostra vita e la vita altrui. Negare al mondo una possibilità di salvezza.
Tutto questo e molto di più è decidere coscientemente di non fare figli di non aprirsi alla vita e non donare figli al mondo. Preferire l'illusione di una vita totalmente controllata, di un bozzolo fasullo in cui rinchiudersi fatto di proprie logiche e proprie idee indiscutibili. È essere morti camminando e parlando e ballando e lavorando e comprando. È decidere che la morte inevitabile è meglio della vita. È cieca e paralizzante paura della sofferenza, che comunque non mancherà mai, ma non sarà mai senza speranza se ci si apre alla vita. È atto di adesione alla volontà demoniaca di fare di sé un'altra creazione, a propria immagine e somiglianza: limitata paurosa senza speranza e corruttibile...una corsa a occhi chiusi verso il baratro.
Ma il futuro è figlio del passato e del presente: il presente dove vive la nostra volontà, la nostra razionalità e la nostra libertà ed il passato dove si è formato il nostro senso. Sta cedendo il presente ma ci ha tradito anche il passato, dove ci è stato venduto l'inganno di una vita senza sofferenza e senza morte, quindi senza bisogno di resurrezione e senza prospettiva del cielo.
È difficile che uno schiavo possa immaginare una vita libera e si accontenta di sperare in un buon padrone o di sbarcare il lunario.
Chi salva la propria vita la perde, ma chi perde la propria vita per amore mio la ritroverà.
Decidere di rifiutare pervicacemente a Dio la possibilità di mostrarci la sua esistenza. Affermare la nostra proprietà su tutto, e prima fra tutto la nostra vita e la vita altrui. Negare al mondo una possibilità di salvezza.
Tutto questo e molto di più è decidere coscientemente di non fare figli di non aprirsi alla vita e non donare figli al mondo. Preferire l'illusione di una vita totalmente controllata, di un bozzolo fasullo in cui rinchiudersi fatto di proprie logiche e proprie idee indiscutibili. È essere morti camminando e parlando e ballando e lavorando e comprando. È decidere che la morte inevitabile è meglio della vita. È cieca e paralizzante paura della sofferenza, che comunque non mancherà mai, ma non sarà mai senza speranza se ci si apre alla vita. È atto di adesione alla volontà demoniaca di fare di sé un'altra creazione, a propria immagine e somiglianza: limitata paurosa senza speranza e corruttibile...una corsa a occhi chiusi verso il baratro.
Ma il futuro è figlio del passato e del presente: il presente dove vive la nostra volontà, la nostra razionalità e la nostra libertà ed il passato dove si è formato il nostro senso. Sta cedendo il presente ma ci ha tradito anche il passato, dove ci è stato venduto l'inganno di una vita senza sofferenza e senza morte, quindi senza bisogno di resurrezione e senza prospettiva del cielo.
È difficile che uno schiavo possa immaginare una vita libera e si accontenta di sperare in un buon padrone o di sbarcare il lunario.
Chi salva la propria vita la perde, ma chi perde la propria vita per amore mio la ritroverà.
lunedì 23 settembre 2019
Di ritorno dalla TAC
Di ritorno dalla tac...
Cosa è bene che accada ? Intanto che i medici facciano scrupolosamente il loro lavoro, e quindi trovino tutto quello che c'è da trovare.
Per il resto...ieri all'eucarestia era la festa della trasfigurazione...nella breve omelia il presbitero ha detto: la trasfigurazione è una trasformazione dal di dentro. Ho pensato quanto segue: non c'è nulla, ma proprio nulla che io possa fare per trasformare la mia vita dal di dentro...se non lasciare che Dio lo faccia, attraverso la storia che mi metterà davanti. E ho anche pensato che Dio non mi costringerà ad accettare qualcosa per cui non sono pronto.
Da dove passa il bene di Laura, dei miei figli ?
Il mio, mi duole ammetterlo, è molto probabilmente passato dalla morte di mio padre, che mi ha dato la spinta ad uscire di casa e sposarmi, e da qui è nata una storia.
Quindi ? Io ho molta paura a dire di sì a una storia di sofferenza...quindi spero che il Signore metta insieme queste cose, e faccia come nella lettura delle Lodi di oggi: invita Israele a schierare l'esercito, contro un nemico superiore in numero, e poi lo scontro nemmeno accade, perché i nemici si uccidono a vicenda...insomma, in qualche modo provvederà.
Ah tra l'altro oggi si festeggia Dio Padre...può un padre desiderare il male per i figli ?
Giustamente Laura dice: meglio sarebbe che fosse tutto a posto...e spendersi completamente nella quotidianità di una vita normale...anche questo, se volete, ha le sue complicazioni, per chi come me sempre desidera ritagliarsi un tempo proprio ed avere visibilità, un tempo per le sue cosine, e costringe a confrontarsi con se stessi, con la vecchiaia, con le vite dei figli, ...questo o l'uscita improvvisa, diciamo in grande stile ?
Insomma, che dire, bene che scelga Dio...e speriamo di accogliere la grazia per stargli dietro.
Cosa è bene che accada ? Intanto che i medici facciano scrupolosamente il loro lavoro, e quindi trovino tutto quello che c'è da trovare.
Per il resto...ieri all'eucarestia era la festa della trasfigurazione...nella breve omelia il presbitero ha detto: la trasfigurazione è una trasformazione dal di dentro. Ho pensato quanto segue: non c'è nulla, ma proprio nulla che io possa fare per trasformare la mia vita dal di dentro...se non lasciare che Dio lo faccia, attraverso la storia che mi metterà davanti. E ho anche pensato che Dio non mi costringerà ad accettare qualcosa per cui non sono pronto.
Da dove passa il bene di Laura, dei miei figli ?
Il mio, mi duole ammetterlo, è molto probabilmente passato dalla morte di mio padre, che mi ha dato la spinta ad uscire di casa e sposarmi, e da qui è nata una storia.
Quindi ? Io ho molta paura a dire di sì a una storia di sofferenza...quindi spero che il Signore metta insieme queste cose, e faccia come nella lettura delle Lodi di oggi: invita Israele a schierare l'esercito, contro un nemico superiore in numero, e poi lo scontro nemmeno accade, perché i nemici si uccidono a vicenda...insomma, in qualche modo provvederà.
Ah tra l'altro oggi si festeggia Dio Padre...può un padre desiderare il male per i figli ?
Giustamente Laura dice: meglio sarebbe che fosse tutto a posto...e spendersi completamente nella quotidianità di una vita normale...anche questo, se volete, ha le sue complicazioni, per chi come me sempre desidera ritagliarsi un tempo proprio ed avere visibilità, un tempo per le sue cosine, e costringe a confrontarsi con se stessi, con la vecchiaia, con le vite dei figli, ...questo o l'uscita improvvisa, diciamo in grande stile ?
Insomma, che dire, bene che scelga Dio...e speriamo di accogliere la grazia per stargli dietro.
mercoledì 31 luglio 2019
La perla preziosa...
Nei vangeli delle lodi di questi giorni si parla delle parabole del regno...il tesoro nel campo, la p erla preziosa, i pesci buoni e cattivi.
Ieri mi colpiva questo: il regno dei cieli e simile ad una perla preziosa...il mercante che la trova vende tutto per comparla.
La mia perla preziosa è Laura, ed il matrimonio e la famiglia che Dio mi ha donato, strappandomi dalle mani del "piu forte di me"...e la mia comunità.
Mi parlava, questa parola, in questo tempo in cui a lavoro mi stanno "ristrutturando"...e mi preoccupo molto di quello che accadrà, che posizione prenderò, perché mi identifico tanto in quello che faccio. Ma il Signore mi invita a vendere tutto per questa perla che mi ha donato, che io possa lasciare tutto a Lui per avere questa perla, e li trovarci Cristo e guadagnare la fede e la vita eterna.
In questo vendere tutto c'e anche un altro aspetto: dovrò fare degli accertamenti per capire il motivo di una serie di flebiti, e mi interrogo seriamente sulla storia che Dio sta preparando per me (tra laltro la lettura breve di ieri parlava proprio del cercare la volonta di Dio), sul "sentiero della vita" che passa per la croce, e sulla sofferenza e sulla morte. Ho una paura terribile della morte, e della soffrenza fisica e degli affetti...insomma mi interrogavo su questo vendere tutto, perche Dio possa fare la sua storia qualunque questa sia, lasciare la mia affettivita sui figli, su Laura, sui progetti, per entrare nella Storia di Dio. Non mi sento molto pronto, ma sento che Dio è fedele, e che in qualche modo provvederà. Spero di riuscire ad affidarmi a Lui nel momento in cui sara ncessario.
Ieri mi colpiva questo: il regno dei cieli e simile ad una perla preziosa...il mercante che la trova vende tutto per comparla.
La mia perla preziosa è Laura, ed il matrimonio e la famiglia che Dio mi ha donato, strappandomi dalle mani del "piu forte di me"...e la mia comunità.
Mi parlava, questa parola, in questo tempo in cui a lavoro mi stanno "ristrutturando"...e mi preoccupo molto di quello che accadrà, che posizione prenderò, perché mi identifico tanto in quello che faccio. Ma il Signore mi invita a vendere tutto per questa perla che mi ha donato, che io possa lasciare tutto a Lui per avere questa perla, e li trovarci Cristo e guadagnare la fede e la vita eterna.
In questo vendere tutto c'e anche un altro aspetto: dovrò fare degli accertamenti per capire il motivo di una serie di flebiti, e mi interrogo seriamente sulla storia che Dio sta preparando per me (tra laltro la lettura breve di ieri parlava proprio del cercare la volonta di Dio), sul "sentiero della vita" che passa per la croce, e sulla sofferenza e sulla morte. Ho una paura terribile della morte, e della soffrenza fisica e degli affetti...insomma mi interrogavo su questo vendere tutto, perche Dio possa fare la sua storia qualunque questa sia, lasciare la mia affettivita sui figli, su Laura, sui progetti, per entrare nella Storia di Dio. Non mi sento molto pronto, ma sento che Dio è fedele, e che in qualche modo provvederà. Spero di riuscire ad affidarmi a Lui nel momento in cui sara ncessario.
domenica 14 luglio 2019
Il Buon Samaritano...
Oggi all'eucarestia mi ha colpito in modo nuovo la parabola del buon samaritano.
Vero è il significato originario, doppio, quello immediato e quello suggerito dai padri della Chiesa: il Samaritano è stato prossimo all'israelita, e samaritani ed israeliti erano nemici, per cui il mio prossimo, che sono chiamato ad amare, è il mio nemico, e Colui che si è fatto prossimo a tutti noi, quando eravamo "malvagi e peccatori" è stato Cristo...Lui, colui a cui siamo chiamati ad assomigliare, che si fa prossimo ad ogni peccatore, a chiunque sia lontano da Dio. Sii Cristo, ama il peccatore, correggilo, dona una parola, ama gratuitamente chi ti offende senza chiedere niente in cambio, annuncia il perdono, tutto per opera dello Spirito Santo (la prima lettura...questa parola non è lontana da te perché tu non possa compierla, ma sulla tua bocca e nel tuo cuore...).
Oggi però mi ha colpito quanto segue: "chi è il mio prossimo" chiede il dottore della legge, e Gesù, nella parabola, racconta di uno che si è fatto prossimo, e dice di questo "ama il prossimo tuo come te stesso"...che può essere ama colui a cui sei chiamato ad essere prossimo, ma anche ama colui che ti si fa prossimo...ama Cristo come te stesso. Sicuramente non è l'interpretazione ortodossa...ma non mi dispiace: ama Dio sopra ogni cosa e Cristo come te stesso.
La pace.
Vero è il significato originario, doppio, quello immediato e quello suggerito dai padri della Chiesa: il Samaritano è stato prossimo all'israelita, e samaritani ed israeliti erano nemici, per cui il mio prossimo, che sono chiamato ad amare, è il mio nemico, e Colui che si è fatto prossimo a tutti noi, quando eravamo "malvagi e peccatori" è stato Cristo...Lui, colui a cui siamo chiamati ad assomigliare, che si fa prossimo ad ogni peccatore, a chiunque sia lontano da Dio. Sii Cristo, ama il peccatore, correggilo, dona una parola, ama gratuitamente chi ti offende senza chiedere niente in cambio, annuncia il perdono, tutto per opera dello Spirito Santo (la prima lettura...questa parola non è lontana da te perché tu non possa compierla, ma sulla tua bocca e nel tuo cuore...).
Oggi però mi ha colpito quanto segue: "chi è il mio prossimo" chiede il dottore della legge, e Gesù, nella parabola, racconta di uno che si è fatto prossimo, e dice di questo "ama il prossimo tuo come te stesso"...che può essere ama colui a cui sei chiamato ad essere prossimo, ma anche ama colui che ti si fa prossimo...ama Cristo come te stesso. Sicuramente non è l'interpretazione ortodossa...ma non mi dispiace: ama Dio sopra ogni cosa e Cristo come te stesso.
La pace.
lunedì 24 giugno 2019
Alla battaglia...
Coraggio... alla battaglia!
Recitando i misteri dolorosi mi colpisce sempre il quarto mistero: Gesù che sale al Golgota.
Me lo immagino, forse sbagliando, che, presa la croce, porta lui tutti su quel colle...è lui che tira la processione, è lui che ha l'intenzione di obbedire al padre e per questo porta tutti là, perché ciascuno la' possa contemplare il compiersi della volontà di Dio: che i peccati siano perdonati, che il cielo sia riaperto, che l'uomo sia salvato e possa contemplare la vera natura di Dio: l'amore, e poi scoprire che la morte è vinta.
Mi colpisce l'intenzione, la determinazione di Gesù a far di tutto perché la volontà di Dio si compia, a non tenere niente per se, a spendere tutto, tutto il sangue, tutta la forza, tutta la vita.
Credo che per questo abbia combattuto contro la sua natura umana, spingendola ad obbedire alla volontà divina.
Signore, donami di desiderare ogni giorno di entrare in battaglia contro la mia natura, contro la paura della morte e contro la tentazione del demonio, perché si compia in me la tua volontà, perché questo è la mia gioia, la mia salvezza e la salvezza di quelli che mi stanno accanto.
Coraggio! Alla battaglia!
Recitando i misteri dolorosi mi colpisce sempre il quarto mistero: Gesù che sale al Golgota.
Me lo immagino, forse sbagliando, che, presa la croce, porta lui tutti su quel colle...è lui che tira la processione, è lui che ha l'intenzione di obbedire al padre e per questo porta tutti là, perché ciascuno la' possa contemplare il compiersi della volontà di Dio: che i peccati siano perdonati, che il cielo sia riaperto, che l'uomo sia salvato e possa contemplare la vera natura di Dio: l'amore, e poi scoprire che la morte è vinta.
Mi colpisce l'intenzione, la determinazione di Gesù a far di tutto perché la volontà di Dio si compia, a non tenere niente per se, a spendere tutto, tutto il sangue, tutta la forza, tutta la vita.
Credo che per questo abbia combattuto contro la sua natura umana, spingendola ad obbedire alla volontà divina.
Signore, donami di desiderare ogni giorno di entrare in battaglia contro la mia natura, contro la paura della morte e contro la tentazione del demonio, perché si compia in me la tua volontà, perché questo è la mia gioia, la mia salvezza e la salvezza di quelli che mi stanno accanto.
Coraggio! Alla battaglia!
lunedì 10 giugno 2019
Cristiani e Chiesa
Oggi una collega di lavoro, che ha il figlio in una scuola cattolica (Ma che si dichiara non cristiana) mi ha detto, scandalizzata dal fatto che le rappresentanti di classe del figlio l'hanno messa ai margini per non aver dato l'autorizzazione all'uso dell'immagine del figlio: per questo la gente non va più in Chiesa, per questi atteggiamenti da setta!
Ora, sorvolando sul fatto che Chiesa e setta sono antitetiche per definizione, secondo me le chiese sono vuote per un altro problema, un problema di fede: una fede "religiosa" non soddisfa più l'uomo disincantato del terzo millennio...e avendo quest'uomo perso (o, spesso, mai avuto) la fede, in Chiesa non ci va più. Perché "andare" in Chiesa é cercare Cristo risorto sperando che vinca la tua morte...e questo vuol dire molte cose: aver ricevuto un annuncio, aver scoperto un po la propria realtà, di uomini alienati per l'incapacità ad amare veramente, che camminano verso la morte. Una vita vuota, senza senso, se non illuminata dalla resurrezione di Cristo. Se Dio ha mandato il figlio per me, accettando che i miei peccati lo mettessero su una croce, ma che il perdono potesse vincere la morte, effetto del peccato, allora questo Dio che mi ama così come sono è interessante perché ha a che fare con la mia vita, si coinvolge, mi cerca. Allora "vado in Chiesa" ad incontrarlo, ad ascoltarlo, ad accoglierlo.
Il resto sono discorsi da niente: non interessa a nessuno riempire le chiese di Pagani.
Ora, sorvolando sul fatto che Chiesa e setta sono antitetiche per definizione, secondo me le chiese sono vuote per un altro problema, un problema di fede: una fede "religiosa" non soddisfa più l'uomo disincantato del terzo millennio...e avendo quest'uomo perso (o, spesso, mai avuto) la fede, in Chiesa non ci va più. Perché "andare" in Chiesa é cercare Cristo risorto sperando che vinca la tua morte...e questo vuol dire molte cose: aver ricevuto un annuncio, aver scoperto un po la propria realtà, di uomini alienati per l'incapacità ad amare veramente, che camminano verso la morte. Una vita vuota, senza senso, se non illuminata dalla resurrezione di Cristo. Se Dio ha mandato il figlio per me, accettando che i miei peccati lo mettessero su una croce, ma che il perdono potesse vincere la morte, effetto del peccato, allora questo Dio che mi ama così come sono è interessante perché ha a che fare con la mia vita, si coinvolge, mi cerca. Allora "vado in Chiesa" ad incontrarlo, ad ascoltarlo, ad accoglierlo.
Il resto sono discorsi da niente: non interessa a nessuno riempire le chiese di Pagani.
martedì 2 aprile 2019
Per amare...
Per amare serve...
Preghiera
Circoncidere la propria ragione
Mortificare (dare morte) al proprio corpo ed al proprio ego
Avere intenzione (volontà intenzionale) di salire al Golgota
Lasciarsi crocifiggere e morire
Il tutto avendo ricevuto la notizia che le donne hanno trovato il sepolcro aperto e due angeli che hanno annunciato loro che cristo è risorto, la morte vinta, il peccato perdonato ed il cielo è aperto...insomma che amare è veramente possibile in cristo e che quanto sopra assume un senso in questa prospettiva.
Signore donami di amare gratuitamente Laura ed i nostri figli...almeno loro.
Preghiera
Circoncidere la propria ragione
Mortificare (dare morte) al proprio corpo ed al proprio ego
Avere intenzione (volontà intenzionale) di salire al Golgota
Lasciarsi crocifiggere e morire
Il tutto avendo ricevuto la notizia che le donne hanno trovato il sepolcro aperto e due angeli che hanno annunciato loro che cristo è risorto, la morte vinta, il peccato perdonato ed il cielo è aperto...insomma che amare è veramente possibile in cristo e che quanto sopra assume un senso in questa prospettiva.
Signore donami di amare gratuitamente Laura ed i nostri figli...almeno loro.
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